Dopo aver annesso illegalmente la Penisola di Crimea nel 2014, la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022. Il primo passo compiuto dagli stati occidentali è stato l’apertura delle frontiere per accogliere i milioni di profughi. Il secondo passo dell’Europa è stato quello di condannare l’aggressione della Russia e di inviare aiuti sotto tutte le forme. Inoltre, la comunità europea ha imposto pacchetti di sanzioni alla Russia, per indebolire la sua economia e, paralellamente, la macchina da guerra e la propaganda del Cremlino.
Gli stati UE e NATO hanno fatto fronte comune nel sostenere l’Ucraina, riuscita a resistere quest’anno anche grazie al supporto occidentale, compreso quello militare. Gli USA, la Gran Bretagna, paesi membri UE e NATO, hanno fornito nel giro di quest’anno equipaggiamenti e munizioni di decine di miliardi di euro. Poco dopo l’avvio delle ostilità in Ucraina, l’Alleanza Nord-Atlantica ha attivato, per la prima volta nella sua storia, elementi della Forza di intervento, dislocando forze e mezzi di combattimento nei paesi alleati del Fianco orientale, la Romania compresa.
Al vertice straordinario del Formato Bucharest 9 (B9), svoltosi il 22 febbraio a Varsavia, il presidente romeno Klaus Iohannis ha sottolineato che l’unità e la solidarietà alleate per l’Ucraina sono assolutamente essenziali e hanno rappresentanto „l’arma segreta” dei paesi NATO. Il capo dello stato ha ribadito il sostegno multidimensionale di Bucarest a questo paese. Da stato membro dell’UE e della NATO con la più lunga frontiera con l’Ucraina, la Romania ha agito con tutta la responsabilità per sostenere lo stato confinante e i suoi cittadini. Sin dai primi giorni dall’inizio della crisi, la più grave in Europa negli ultimi decenni, la Romania ha concesso all’Ucraina assistenza umanitaria, sostegno politico, diplomatico ed economico. Ha offerto riparo e aiuto a oltre 3,5 milioni di rifugiati ucraini e si è impegnata nella facilitazione del transito di circa 12 milioni di tonnellate di cereali dall’Ucraina verso i mercati internazionali.
Il Governo di Romania ha risposto costantemente alle sollecitazioni arrivate da Kiev, offrendo, tra l’altro, combustibile, farmaci, alimenti e ambulanze. Tramite l’hub internazionale operativo da marzo 2022 a Suceava (nord-est), al confine con l’Ucraina, la Romania ha facilitato oltre 50 trasporti umanitari da paesi quali Italia, Francia, Bulgaria, Austria, Slovenia, Cipro, Grecia, Germania o la Repubblica della Macedonia del Nord. A luglio 2022, il Governo romeno ha lanciato il Piano Nazionale di Misure di Integrazione dei profughi ucraini in Romania. Sotto profilo diplomatico, Bucarest ha condannato fermamente l’aggressione di Mosca contro Kiev, contribuendo all’isolamento internazionale della Russia, tramite il sostegno delle risoluzioni promosse in sede del Consiglio di Sicurezza e dell’Assemblea Generale dell’ONU. Inoltre, si sono intensificati il dialogo bilaterale e la cooperazione tra la Romania e l’Ucraina.